Su di me

Sono una Psicologa e Psicoterapeuta iscritta all’Ordine degli Psicologi della regione Abruzzo dal 2006 (albo A n. 962), specializzata in Psicoterapia cognitivo-comportamentale. Dopo la specializzazione divento socia AIAMC (Associazione Italiana di Analisi e Modificazione del Comportamento), con sede a Milano, e socia EABCT (European Association for Behavioural and Cognitive Therapies).
Esercito la libera professione di Psicologa e Psicoterapeuta nello studio di Pescara sito in via Regina Margherita n°19 dove mi occupo di psicoterapia individuale, psicoterapia di coppia e psicoterapia evolutiva (bambini e adolescenti).
Durante la mia formazione ho approfondito differenti tecniche e specializzazioni per fornire al paziente il miglior percorso personalizzato, per trovare le risposte al suo disagio e per raggiungere nel minor tempo possibile i suoi obiettivi personali.
Da diversi anni ho implementato la conoscenza ed il trattamento delle dipendenze, sia quelle principali e maggiormente conosciute come droghe ed alcool, sia un altro gruppo eterogeneo di dipendenze, molto più attuale, le cosiddette new addiction, legate ad oggetti o comportamenti presenti nella vita quotidiana di tutti e che non hanno nulla a che vedere con l’abuso di sostanze: la dipendenza da Internet, da gioco d’azzardo, da shopping compulsivo, dal sesso, dal lavoro eccessivo, fino alla dipendenza affettiva. Nella mia attività di psicologa ho prestato e presto tutt’ora collaborazione al Servizio delle Dipendenze presso l’AUSL di Pescara, sia a livello clinico che di ricerca.

Sarai ricevuto in uno studio moderno e accogliente situato nel centro di Pescara.

L’ambiente è studiato e realizzato con l’intento di mettere la persona a proprio agio, come se fosse a casa propria.

La figura dello Psicologo si attiene strettamente alle normative del Codice Deontologico degli Psicologi. Egli opera quindi garantendo il segreto professionale, all’interno di un contesto protetto e sicuro, per la tutela della privacy dell’individuo.

Il mio approccio

La psicoterapia cognitivo comportamentale è attualmente considerata a livello internazionale uno dei metodi più efficaci per la comprensione ed il trattamento di disturbi psicopatologici, come i disturbi d’ansia, la depressione, il disturbo bipolare, il disturbo ossessivo-compulsivo, il disturbo post-traumatico da stress, le dipendenze patologiche, i disturbi sessuali, i disturbi legati alla sfera del sonno, i disturbi di personalità e i disturbi alimentari.

In termini generali, la psicoterapia cognitivo-comportamentale spiega il disagio emotivo attraverso una complessa relazione tra pensieri, emozioni e comportamenti. Quando proviamo un’emozione il più delle volte non siamo consapevoli dei pensieri che l’accompagnano. Il malessere psicologico in realtà dipende spesso da ciò che pensiamo. Pensieri e credenze infatti, contribuiscono a creare una visione distorta di ciò che sta accadendo nella nostra vita facendoci sentire ansiosi, depressi, arrabbiati, in colpa. La psicoterapia cognitivo-comportamentale si propone di aiutare le persone ad individuare i propri pensieri e comportamenti che producono malessere con il fine di sostituirli o integrarli con pensieri e azioni più razionali e funzionali al benessere stesso dell’individuo.

Perchè scegliere la terapia cognitivo-comportamentale

La terapia cognitivo comportamentale (Cognitive-Behavioural Therapy, CBT) si caratterizza per le seguenti peculiarità:

È pratica e concreta. Lo scopo della terapia si basa sulla risoluzione dei problemi psicologici concreti. Alcune tipiche finalità includono la riduzione dei sintomi depressivi, l’eliminazione degli attacchi di panico, la riduzione o eliminazione dei rituali compulsivi o delle malsane abitudini alimentari, la diminuzione dell’isolamento sociale, e così via.

È centrata sul “qui ed ora”. La psicoterapia cognitivo-comportamentale lavora sul presente, sul “qui ed ora” in termini di funzionamento del paziente, indagando e lavorando su emozioni, pensieri e comportamenti del presente, che emergono nella quotidianità della vita di ciascuna persona. Tuttavia considera importante anche l’indagine del cosiddetto “passato” per comprendere in che modo il paziente ha costruito e appreso nelle proprie relazioni, determinati schemi, credenze su di sé, sugli altri e sul mondo.

È a breve termine. La terapia cognitivo-comportamentale è relativamente breve, ogni qualvolta sia possibile. La durata della terapia varia di solito dai sei ai dodici mesi, a seconda del caso, con cadenza il più delle volte settimanale. Si precisa tuttavia che, in alcuni casi, la durata della psicoterapia prosegue oltre l’anno.

È orientata allo scopo. La psicoterapia cognitivo-comportamentale è più orientata ad uno scopo rispetto a molti altri tipi di trattamento. Il terapeuta cognitivo-comportamentale, infatti, lavora insieme al paziente per stabilire gli obiettivi della terapia, formulando una diagnosi e concordando con il paziente stesso un piano di trattamento che si adatti alle sue esigenze, fin dai primissimi incontri. Si preoccupa poi di verificare periodicamente i progressi in modo da controllare se gli scopi sono stati raggiunti.

È attiva. Sia il paziente che il terapeuta giocano un ruolo attivo nella terapia cognitivo-comportamentale. Il terapeuta cerca di trasmettere al paziente nuove competenze per renderlo protagonista nel trovare possibili soluzioni ai suoi problemi. Il paziente, a sua volta, lavora al di fuori della seduta terapeutica per mettere in pratica le strategie apprese in terapia, svolgendo dei compiti che gli vengono assegnati.

È collaborativa. Paziente e terapeuta lavorano insieme per identificare il problema e le cause e per capire e sviluppare strategie efficaci che possano indirizzare il paziente alla risoluzione dei propri problemi.

È scientificamente fondata.  E’ stato dimostrato, attraverso studi controllati, che i metodi cognitivo-comportamentali costituiscono una terapia efficace per numerosi problemi di tipo clinico. Numerose evidenze scientifiche hanno confermato che la terapia cognitivo-comportamentale è efficace almeno quanto gli psicofarmaci nel trattamento della depressione e dei disturbi d’ansia, ma assai più utile nel prevenire le ricadute.

Tecniche Utilizzate

Le tecniche utilizzate variano in base al tipo di problema presentato e alla fase della terapia, e derivano dall’integrazione del modello cognitivo con il paradigma comportamentale e relazionale.
Si elencano alcuni interventi cognitivo comportamentali utilizzati:

  • Tecnica dell’ABC
  •  Monitoraggio
  • Scoperta Guidata o Tecnica della Freccia Discendente
  • Dialogo Socratico
  • Ristrutturazione Cognitiva
  • Problem-Solving (Risoluzione dei problemi)
  • Esposizioni (graduali, in-vivo, con prevenzione della risposta)
  • Esperimenti Comportamentali
  • Prevenzione o Dilazione della Risposta
  • Chain Analysis (Analisi delle catene comportamentali)
  • Social Skills Training (Addestramento sulle abilità sociali)
  • Stress Inoculation Training (Gestione delle situazioni stressanti)
  • Tecniche Implosive
  • Mindfulness
  • Role-Playing (Giochi di ruolo)
  • Programmazione delle attività
  • Distrazione e Rifocalizzazione
  • Training Autogeno
  • Tecniche di Rilassamento
  • ACT
  • Schema Therapy
  • EMDR
  • Dialectical Behaviour Therapy