LA SOMATIZZAZIONE: ALLA SCOPERTA DEL LINGUAGGIO TRA MENTE E CORPO

somatizzazione

La somatizzazione è un’allerta che comunica all’individuo la presenza di un disagio nel suo modo di vivere.

In altre parole è l’individuo che si costringe inconsapevolmente a vivere e pensare in modo disfunzionale. Le manifestazioni fisiche e psicosomatiche gli ricorderanno costantemente che è sulla strada sbagliata.

Nel linguaggio comune si parla di psicosomatica quando si associa una reazione fisica a una situazione stressante, angosciante o costrittiva. Per esempio tremare, sudare, il cuore che batte più velocemente del solito, la paura che si manifesta o ancora nausea, vomito, vertigini, etc., le possibilità sono numerose.

Somatizzazione è la parola che usiamo per indicare l’espressione fisica (o corporea) dello stress e delle emozioni per via della connessione mente-corpo. La relazione tra il corpo e la mente è profonda e molto spesso è difficile da identificare.

Incontro molte persone con sintomi psicosomatici. Tante persone soffrono di un fortissimo bruciore di stomaco, ma l’endoscopia non segnala niente. Tantissime altre soffrono di forti emicranie, ma sia la TAC che la risonanza magnetica sono perfette. Ci sono moltissimi esempi che potremmo fare.

Molte volte alcune persone sentono dire dal loro medico che il loro dolore o il loro sintomo è “solo” psicosomatico, questo per dire che non c’è un danno né un problema fisico o organico.

Non per questo la questione è da sottovalutare. Non di rado servono molti esami diagnostici su ampio spettro per riuscire a individuare le cause di disturbi e patologie.

La somatizzazione è una comunicazione che avviene tra mente e corpo

Il corpo e la mente sono connessi, anche se per molti anni non si pensava esistesse questo legame.

Quando una persona accusa sintomi fisici può succedere che dal medico non venga riscontrata alcuna patologia. Nonostante si realizzino diverse prove mediche, non si riesce a trovare una causa, però il dolore o il disturbo interferisce significativamente nella vita della persona, sia a livello personale che sociale o addirittura lavorativo. Inizia così un lungo viaggio alla ricerca di una diagnosi che potrebbe creare problemi a livello emotivo: la persona che ne soffre si sente persa, incompresa e finisce per non avere fiducia nei professionisti.

Coloro che soffrono di questo disturbo in genere sono persone che hanno cercato di essere risolutive e non si sono fermate davanti alle difficoltà che sono apparse a livello emotivo e, per questo, non le hanno trattate o elaborate adeguatamente. In altre parole, quando la persona non ha gli strumenti idonei per ascoltarsi, il corpo la blocca per costringerla a farlo.

Il corpo reagisce scaricando le emozioni su di un organo bersaglio, che spesso è un organo già in sofferenza. La persona non ascolta il messaggio del proprio corpo e continua a vivere in modo inappropriato, accettando cose o situazioni che in realtà non gli/le fanno bene. Questa tendenza sconvolge tutto il suo sistema energetico ed un sano equilibrio funzionale tra corpo e mente.

Cause della somatizzazione

Gli effetti negativi dello stress o dell’ansia sul corpo sono stati ampiamente confermati, così come quelli della depressione.

Si crede che l’origine del disturbo da somatizzazione sia uno stato di stress continuo, lunghi periodi di ansia marcata e/o problemi emotivi persistenti con una scarsa gestione emotiva.

In generale, un trauma del passato o uno shock emotivo violento possono portare, nell’individuo, allo sviluppo di una somatizzazione che si attiverà in diverse situazioni, risvegliando l’intensità emotiva iniziale. Succede, il più delle volte, inconsapevolmente.

Per individuare la tipologia del disturbo ed escludere possibili cause organiche, è importante realizzare esami clinici per dimostrare che effettivamente non ci siano problemi a livello fisico. Se gli esami fisici dovessero risultare negativi, si può valutare una causa psicologica dietro tale disturbo, che però non è sempre facile da identificare sia per le difficoltà di diagnosi, sia per le resistenze che possono provocare alcuni pazienti.

Ecco alcuni esempi comuni di somatizzazione:

  • Emicrania o cefalea cronica
  • Sindrome dell’intestino irritabile
  • Dolore al collo, mal di schiena, tensione cronica
  • Eczema
  • Gastrite (bruciore di stomaco)
  • Cistite o micosi ripetute
  • Insonnia
  • Psoriasi (in presenza di predisposizione genetica)
  • Problemi gastrointestinali: bruciore, nausea, vomito e diarrea;
  • Dolori mestruali;
  • Dolori nelle relazioni sessuali o disfunzione erettile;
  • Malattie della pelle, della respirazione, perdita di capelli (alopecia), etc.

E’ importante sottolineare che i disturbi da somatizzazione non sono invenzioni di chi ne soffre La persona crede di avere una patologia fisica (che non ha provocato intenzionalmente in nessun modo) della quale i medici non possono trovare la causa organica, ma i sintomi sono reali.

Questo problema può portare all’apparizione di depressione e/o di disturbi d’ansia perché il paziente non si sente compreso, finendo per curarsi da solo o per ricorrere agli psicofarmaci.

Terapia

Il primo passo dovrebbe farlo il medico che sta seguendo la persona, eseguendo degli esami specialistici adeguati. È importante predisporsi all’ascolto, non minimizzare ed evitare frasi come “lei non ha niente” o “il suo è solo nervosismo”. Bisogna ricordare che la sofferenza della persona è reale, per cui bisogna aiutarla a iniziare una terapia psicologica mentre la si accompagna a livello medico attraverso antidepressivi o ansiolitici che solitamente riescono a ridurre i sintomi.

L’ideale sarebbe combinare il trattamento farmacologico con il supporto psicologico (terapia cognitivo comportamentale), anche se, nella maggior parte dei casi, queste persone escludono il trattamento psicologico visto che negano che il problema sia di questo tipo. Per questo il trattamento dovrebbe consistere nella presa di coscienza del problema reale per poter, in seguito, realizzare una terapia appropriata.

Nei casi di somatizzazione e dei disturbi patologici fin qui esposti, si rende necessario seguire una terapia, poiché le persone che tendono a somatizzare sono persone che hanno difficoltà a metabolizzare e simbolizzare un conflitto psichico e lo riportano così sul piano fisico.

Come abbiamo ripetuto più volte in questo articolo, il primo passo per curare l’ansia somatizzata e il disturbo di somatizzazione in generale, è quello di rivolgersi a un medico perché possa effettuare gli esami specialistici ed escludere cause organiche; contemporaneamente è consigliabile seguire una terapia psicologica per risalire alle radici del problema.

Diagnosticare un disturbo psicosomatico non è sempre facile, perché le cause non sempre sono evidenti o recenti, ma potrebbero risalire anche a traumi infantili o passati. In ogni caso la terapia seguita da parte dello psicologo, servirà ad arrivare alla radice del problema, cercando di lavorare sui comportamenti, le emozioni e i pensieri, e di sciogliere il nodo mentale (e fisico) che si crea a causa di questi problemi.

Per saperne di più o per iniziare un percorso terapeutico potete contattare uno psicologo psicoterapeuta esperto nel trattamento dell’ansia.

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